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Paola Blandi
Aria di famiglia Alessandro Piperno

Il ragazzino "virtualmente orfano" del precedente romanzo di Alessandro Piperno ("Di chi è la colpa") è diventato un cinquantenne misantropo, che in "Aria di famiglia" esordisce con il racconto della sua improvvisa cacciata dall'Università romana in cui è docente di letteratura francese, a seguito di un'accusa falsa e infamante mossagli da una ex allieva paladina del politically correct, sulla base di una sua citazione di Flaubert. Come se non bastasse, a sconvolgere ulteriormente la sua noiosa ma rassicurante vita di intellettuale borghese, gli viene letteralmente affibbiato un bambino di 8 anni rimasto orfano, figlio di una sua lontana cugina a cui si trova all'improvviso a dover fare da tutore. Oltretutto Noah è un ragazzino silenzioso e sfuggente, tanto attaccato alla religione ebraica e alle sue tradizioni, quanto il suo tutore ne è lontano. Un destino che sembra ripetersi. Infatti il professor Sacerdoti è lui stesso un orfano (di una madre forse ammazzata e con un padre in galera) ed è stato cresciuto dal ricco e poco affettuoso zio Gianni. Quel moccioso ero io, naturalmente. Non c’era modo di sbarazzarsene. E si sa, gli orfani sono come i monozigoti: se non per il taglio di capelli, è difficile distinguere un gemellino dall’altro.  Così il professore che non si è mai sposato e non ha mai voluto figli, si ritrova alle soglie della vecchiaia a scoprire non solo che quel ragazzino proviene dalla sua stessa sofferenza, ma anche a fare i conti con il proprio passato. Mentre il funerale di una sua coetanea morta all'improvviso, con cui aveva avuto una  storia al liceo lo mette davanti alla prospettiva della propria morte a cui non è preparato, Noah gli farà scoprire un nuovo amore nato dal dovere e dalla condivisione di piccoli gesti quotidiani e nuove abitudini. Un amore che nasce da quell'aria di famiglia da cui non si può più prescindere e che regalerà a entrambi la possibilità di conoscersi. Ora che la mia vita, per una serie di circostanze non tutte dipendenti dalla mia volontà (ma alcune sì), si era ridotta a una tabula rasa, come se d’un tratto fossi tornato diciottenne, ero pronto a inaugurare una nuova stagione. Ma come in tutte le storie d'amore arriva il momento in cui bisogna scegliere tra il proprio bene e quello dell'altro. Il proseguo della storia si fa complicato e un colpo di scena ribalta le certezze duramente conquistate, con un finale per niente scontato.  Alessandro Piperno che ha il dono di una scrittura elegante e raffinata, con questo  nuovo romanzo ancora una volta diverte e commuove, anche per la sua abilità di creare personaggi da cui è difficile staccarsi. Buona scrittura e storia intrigante: in fondo sono questi gli ingredienti di un buon romanzo. 

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