La crisi colpisce anche di sabato

La crisi colpisce anche di sabato Christophe Palomar

Paola Blandi
26 Agosto 2021

La lunga crisi italiana nel racconto corale di luoghi e vite sospese

E’ un sabato italiano come tanti, nel paese in cui la pandemia ha semplicemente acuito una crisi che perdura da anni. Roma, Milano, Ferrara, sono i luoghi simbolo in cui si muovono i vari personaggi (tutti abilmente centrati) di questo romanzo corale “La crisi colpisce anche di sabato” (Ponte alle Grazie) di Christophe Palomar.
Nato in Alsazia, vissuto a Tunisi, diviso tra Bologna, Parigi, Milano, Trieste,
manager per professione e scrittore per passione, l’Autore con questa sua seconda prova entra di diritto come protagonista nel panorama letterario italiano. Armato di una scrittura affilata come una lama, di uno sguardo ironico, acuto e mai banale, Palomar racconta con una lucida passione da cui è bandito ogni giudizio, trent’anni di vita italiana attraverso le storie di personaggi fotografati nella loro banale quotidianità, tra dubbi e speranze, in procinto di affogare in una crisi personale o proiettati verso il desiderio di cambiare il proprio destino.

Adriano Pasciuti, sessantenne pensionato che vive da sempre al Testaccio, affacciato al balcone osserva la vita degli altri e riflette sulla propria, il fallimento del matrimonio, il lavoro, la sua giovinezza e gli ideali perduti “stanco di fingere l’entusiasmo. Stanco di ascoltare. Stanco di essere moderno.” In un anonimo centro commerciale di Milano conosciamo Gioia Airaghi manager  di successo, impegnata a scegliere un registratore per smascherare il tradimento del suo secondo marito. Ambiziosa ma insicura, frustrata nella vita e nel lavoro, ignorata dalla figlia adolescente, ogni lunedì fa la lista delle cose da fare che ovviamente non completa mai e scarica sul lavoro le tensioni e lo stress amplificati dallo smart working che il covid ha imposto. Completamente diverso il fratello Ugo, bibliotecario senza ambizione, appassionato dei libri Adelphi, (a un certo punto incontra perfino il fondatore, Roberto Calasso), uno che in famiglia non conta nulla, quindi tace, ma a lui bastano Jamila, la sua amante segreta e le piante grasse che “sono come i figli: la troppa cura le soffoca.” Ferrara invece è l’anonima provincia in cui si muovono sei amici, che dopo avere visto il film Avatar si ritrovano in pizzeria come ogni sabato, talmente noiosi e prevedibili nelle loro dinamiche amicali e amorose, che l’Autore nega loro perfino il nome, limitandosi a chiamarli ragazzo uno, due, tre, ragazza uno, due, tre.
In questa Italia stanca e ferita si muovono anche personaggi stranieri, come Baumgartner, vicino di casa di Adriano, un tedesco solitario, alto e biondo, che parla un italiano “ineccepibile” innamorato di Roma dove vive da ventitré anni, ma che ha deciso di tornare in Germania. O le due Marie titolari del ristorante cinese di Milano ai cui tavoli siedono quelli che non arrivano a fine mese, che approfittano dei prezzi bassi e chiedono il supplemento delle focaccine (tanto sono gratis). O il cinese indifferente che gestisce il bar di Roma dove la stessa crisi porta tanti disperati a inseguire il sogno impossibile di una vincita alle macchinette.

È il popolo del malumore. Della collera. Della rabbia. Della frustrazione. 

Impossibile riassumere le vicende narrate e i personaggi che trovano spazio in questo grande affresco dove ogni particolare, anche nascosto, è importante, se osservato con attenzione da vicino. Inseriti in paesaggi e contesti identificati grazie a veloci e sapienti pennellate, tutte le persone, anche quelle che interpretano ruoli secondari, balzano prepotenti all’attenzione del lettore, decisi a non cadere nell’oblio. Nelle oltre 400 pagine del romanzo la narrazione scorre fluida, senza cedimenti, viaggiando da un luogo all’altro per tornare a Roma e al  finale inaspettato che vi sorprenderà. Durante una visita guidata alle catacombe di Santa Cecilia, dove si ritrovano per caso alcuni dei personaggi conosciuti nelle pagine precedenti, si concretizza infatti la crisi più eclatante di questo sabato italiano. Con relativo inquietante Epilogo.


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Autore Christophe Palomar
Titolo La crisi colpisce anche di sabato
Editore Ponte alle Grazie
Pagine 424
Prezzo € 18,00