Felicemente eclettico, Mario Biondi è scrittore, poeta, critico letterario, reporter di viaggio, giornalista, fotografo e traduttore (sua la recentissima nuova traduzione dell’Ulisse di Joyce per la Nave di Teseo). Vincitore del premio Campiello 1985 con “Gli occhi di una donna” ambientato ai primi del ‘900 in Lombardia, anche nel suo ultimo romanzo “Rosa d’oriente” mescola abilmente vicende storiche a una grande storia d’amore.
Siamo nel 47 a.C., in un mondo che da Roma si allarga fino alle terre d’oriente conquistate da Giulio Cesare, al culmine del suo potere e sull’orlo del precipizio. Un gruppo di giovani aspiranti Sacerdoti del quasi estinto antico popolo degli Hatti viene intercettato dai soldati di Cesare e fatto schiavo. Tra questi vi è anche Wurus, che sarà assegnata in Asia Minore a un commerciante romano legato a Marco Antonio. Esperta di piante medicinali si fa apprezzare per le sue doti di guaritrice tanto che Antonio (che dopo la morte di Cesare, proclamatosi erede legittimo, punta al potere) la vuole con sé anche ad Alessandria nella reggia di Cleopatra, il suo grande amore. Mentre infuria sul campo la lotta tra Antonio e il giovane Ottaviano (l’erede designato da Cesare) e a Roma la politica corrotta ondeggia da una parte all’altra con esiti anche nefasti, come nel caso di Cicerone, i giovani schiavi, trattati sempre con rispetto, diventano adulti passando da un padrone all’altro, viaggiando dalla capitale fino ai confini dell’impero e facendo carriera. Uno diventerà un abile guerriero, un altro un astuto diplomatico, uno si farà apprezzare da Mecenate come cantore, gli altri due saranno acuti e colti cronisti mentre la giovane sacerdotessa affinerà la sua arte medica. Alla fine, per i servigi resi, a tutti sarà restituita la libertà e potranno rifarsi una vita, magari tornando in quelle terre lontane da cui provengono.
Rosa (così ribattezzata dai romani) in tutti quegli anni ha continuato a sperare di potersi unire un giorno al suo promesso sposo, come era stato deciso dai Sacerdoti quando entrambi erano ancora adolescenti. Fedele al suo sogno non ha mai ceduto alle lusinghe dei molti corteggiatori e con la libertà ritrovata si riaccende la speranza. La sue complicate avventure e la delicata storia d’amore e di riscatto che le accompagna si svolgono in un fondale storico che immerge il lettore nella vita della grande Roma e nei tumultuosi avvenimenti che videro la fine della Repubblica e la nascita dell’Impero. Una società complessa, piena di contraddizioni e contaminazioni tra occidente e oriente, potente e violenta, ma anche rispettosa delle diversità e per molti versi tollerante. La vigorosa e sensibile scrittura di Biondi riesce a non appesantire il racconto e a tenere sempre desta l’attenzione del lettore. L’impressionante accuratezza della ricostruzione storica e la dovizia di particolari gli consentono così di entrare letteralmente dentro la vita dell’antica Roma, con i grandi intrighi politici e le battaglie epiche per allargare i confini dell’Impero, ma anche di scoprire i particolari della vita quotidiana (dalla cucina alla cultura). Mischiare in un romanzo verità storica e vicende nate dalla fantasia è un’operazione rischiosa. Mario Biondi ci è riuscito appieno, con il merito aggiuntivo di avere acceso la luce su un periodo storico molto interessante che presenta analogie sorprendenti con l’attualità.
Autore | Mario Biondi |
Titolo | Rosa d'Oriente |
Editore | La nave di Teseo |
Pagine | 400 |
Prezzo | € 19 |
Ano di pubblicazione | 2021 |