Non sempre la traduzione italiana del titolo rende bene l’idea originale. In questo caso invece “L’inganno delle buone azioni” esplicita bene bene lo spirito di Such A Fun Age, esordio letterario col botto di Kiley Reid, che racconta con voce fresca, provocatoria e ironica la questione razziale nell’America di oggi da una prospettiva non scontata, con un romanzo sorprendente.
Emira Tucker è una giovane donna che, in attesa di trovare la sua strada, fa la baby sitter presso i Chamberlain, una famiglia perfetta, occupandosi di Briar una bambina di quasi tre anni, molto intelligente, un po’ strana ma irresistibile, alla quale lei è sinceramente affezionata, ricambiata, anche perchè la mamma sembra totalmente presa dalla secondogenita Catherine, cinque mesi, che sente più simile a lei.
Tutto si complica la sera in cui, dopo un misterioso incidente domestico, in attesa della polizia, Emira viene chiamata d’urgenza da Mrs Chamberlain per allontanare Briar da un eventuale stress. Lei porta la bambina nel vicino supermercato ma il suo abbigliamento (veniva direttamente da una festa), l’ora tarda, il colore della sua pelle e quella della bambina insospettiscono gli avventori che sospettano l’abbia rapita. L’intervento di Mr. Chamberlain chiarisce tutto, mentre una persona che ha filmato l’accaduto vorrebbe che lei denunciasse l’abuso. Emira è scossa ma si rifiuta perchè sa che le cose per lei sono e saranno sempre complicate e insistere perchè faccia valere i suoi diritti è una forzatura e una forma di discriminazione. La ragazza vuole solo vivere in pace, ma diventa vittima delle buone intenzioni di tanti, a partire da quelle di Mrs Chamberlain.
Alix è una blogger di grande successo trasferita da New York a Philadelphia per amore del marito Peter, conduttore televisivo. E’ una bella donna di successo, moglie e madre perfetta, che nel suo blog esorta le persone a confidare nell’importanza delle buone azioni nei confronti di chi è meno fortunato; lei, che è una privilegiata, non crede nei privilegi e nei preconcetti e esibisce la baby sitter di colore come un trofeo.
Nel frattempo Emira conosce il ragazzo che l’aveva filmata al supermercato (si chiama Kelley ed è bianco) e nasce una storia d’amore.
Da quel momento tutto si complica, in un triangolo amoroso inaspettato che tra colpi di scena e una narrazione incalzante tra presente e passato, porta in superficie segreti e altarini nascosti, fino al finale degno di un giallo, che ovviamente non racconterò.
Un romanzo che parla di classe, razze, relazioni, razzismo, genitorialità e privilegi nell’America moderna con una forza e una sicurezza di scrittura davvero sorprendenti per essere un’opera prima. Un libro (edito in Italia da Garzanti) che, dopo essere stato per mesi in vetta alle classifiche inglesi e americane, è stato selezionato per il Man Booker Prize.
Autore | Kiley Reid |
Titolo | L'inganno delle buone azioni |
Editore | Garzanti |
Traduzione | Paola Bertante |
Pagine | 304 |
Prezzo | € 17.00 |